La bozza del nuovo statuto e del regolamento della Regione Veneto


EDIT 22/01/2012: qui la versione definitiva approvata a Gennaio 2012 (.pdf)

Agli inizi di Agosto, dopo un’attesa durata 11 anni, è stata approvata la bozza del nuovo statuto della Regione Veneto e del regolamento che potete trovare ai seguenti link: statuto regione veneto bozzaregolamento regione veneto bozza

Mentre in questi link trovate la versione originale: statutoregolamento

Questa tornerà in aula a metà Settembre per la discussione finale e l’approvazione. I 65 articoli del nuovo Statuto delineano i principi fondamentali e i diritti ai quali si dovrà ispirare l’operato della Regione Veneto, definiscono le modalità di partecipazione da parte dei cittadini e delle autonomie sociali, l’autonomia della Regione, i suoi rapporti con le autonomie locali e con l’Unione Europea. La parte centrale e più corposa dello Statuto è dedicata a poteri, competenze e prerogative dei tre organi della Regione: Consiglio, Presidente della Giunta e Giunta. Nell’ultima parte la nuova carta statutaria è dedicata a bilancio ed organizzazione della Regione dei suoi enti strumentali.

Quello che interessa a noi, naturalmente, sono gli strumenti della “democrazia diretta” inseriti nel testo; l’unico riferimento alla partecipazione è dato dai referendum ma questa parte non è stata modificata, quindi niente referendum propositivo ma solo abrogativo e consultivo, con i soliti limiti sulle materie referendabili. Niente di nuovo sotto il sole.

Nel regolamento tutta la parte riguardante petizioni, istanze ed assemblee è rimasta immutata come sopra.

Si poteva fare certamente di piu’, anzi si doveva fare semplicemente qualcosa, ma nessun gruppo ha proposto una qualche modifica…i partiti hanno paura di aumentare gli strumenti di democrazia diretta perchè limiterebbero il loro potere e la capacità di sperperare denaro…non per niente, nei paesi con gli strumenti piu’ avanzati c’è un “pil pro-capite” piu’ alto del 5%, una gestione dei rifiuti 10% piu’ economica, tasse piu’ basse del 20%, debito piu’ basso del 30%.

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