Ci è arrivata (finalmente) la risposta del difensore civico riguardo il rifiuto del Comune di Jesolo di organizzare un’assemblea pubblica sul Piano di Assetto del Territorio, richiesta da noi cittadini raccogliendo le firme come da art. 17 e 21 del regolamento sulla partecipazione.
Innanzitutto il difensore civico ci conferma che il Sindaco o il Presidente del Consiglio hanno la competenza per indire l’assemblea, ancorchè richiesta dai cittadini.
Nella risposta ricevuta il 1 Febbraio, il Sindaco Calzavara ci fa sapere
“che il rapporto con i Cittadini non è concluso, ma accompagnerà l’intero progetto di redazione del PAT, sia per scelta politica, che per previsione di legge“,
quindi è stata rifiutata la nostra richiesta perchè “le modalità attraverso le quali consentire la partecipazione popolare sono state dettagliate dalla norma speciale e di grado superiore rappresentata dalla Legge Regione Veneto n. 11/2004“, ma ci avvisa che “l’incontro diretto con i Cittadini attraverso più assemblee verrà sicuramente utilizzato da questa Amministrazione“… ossia la Legge Regionale non lo prevede e per questo rifiutano la nostra richiesta, ma ci fa sapere che loro le faranno!
Il Comune siamo noi, non sono nè i partiti nè i politici, e nel momento che decidiamo di partecipare e riprenderci questa delega, secondo noi non possono assolutamente negarla.
Bisogna capire che un Comune è un’organizzazione creata da cittadini per gestire il territorio e la macchina pubblica, dove ogni 5 anni vengono votati dei dipendenti pubblici, pagati da noi, delegati temporaneamente per decidere, comandare e svolgere un lavoro; ma poi, grazie agli strumenti della democrazia diretta, noi cittadini possiamo controllare ed interagire con l’amministrazione in ogni momento.
La Storia ha dimostrato che è utile e necessario il controllo diretto e costante di tutta la popolazione sull’operato dei nostri dipendenti pubblici, che poi c’è il rischio di mandare al Potere gente che fa “quello che vuole” fino alle elezioni successive, cosa da evitare assolutamente.
Se nella Legge Regionale non sono previste le assemblee, allora neanche il Comune puo’ utilizzarle, ma visto che ci dicono che loro le organizzeranno e noi come cittadini abbiamo gli stessi diritti-doveri, la loro posizione perde credibilità.
Il regolamento è chiaro: 1 mese di tempo per controllare le firme, eventuale chiamata in commissione, ed entro 2 mesi è obbligatoriamente messa all’ordine del giorno delle adunanze, e questo doveva succedere il 17 Dicembre 2011, mentre la loro risposta è arrivata il 1 Febbraio 2012 dopo innumerevoli solleciti.
Purtroppo gli strumenti a disposizione del difensore civico sono limitati, infatti ci scrive che “Le legge non permette d’intervenire in maniera più incisiva, anche perché il Comune non è in incorso in omissione ma in atto eventualmente illegittimo“, quindi per aver ragione dovremmo fare un ricorso al TAR e spendere 3000 Euro, cosa che al momento non vogliamo fare nell’attesa di avere una risposta dai 2 candidati sindaco su questo problema, ai quali abbiamo inviato una mail con tutti i riferimenti, contiamo a breve di riportare le loro risposte.
Qui trovate le nostra richiesta di assemblea
Qui trovate il pdf con la risposta del comune a Febbraio
Qui trovate il pdf con la risposta del difensore civico
Qui trovate il pdf con risposta del comune in Marzo (3,94 mb)